Freud è una pietra miliare della scienza umana e nel suo libro, “l’interpretazione dei sogni”, esprime una feroce critica agli scienziati del suo tempo.
<Infatti, i nove anni trascorsi (periodo trascorso fra la ristampa del suo libro) non hanno portato nulla di nuovo o di valido, sia quanto ai fatti, sia quanto alle opinioni, per ciò che riguarda la teoria del sogno. Nella maggioranza delle pubblicazioni comparse durante questo periodo, il mio lavoro non è stato né capito né preso in considerazione, meno che mai naturalmente dai cosiddetti “studiosi del sogno”, che hanno così dato un brillante esempio dell’avversione, propria degli uomini di scienza, a imparare qualche cosa di nuovo. “I dotti non sono curiosi” dice l’ironico Anatole France.>
Quello che è successo in questi anni rafforza il pericolo che la società incorre nel dare qualunque credito agli studiosi di scienza che, per di più, nel mondo attuale, sono degli schiavi al soldo del potere economico.
La Pandemia è stata un’occasione per comprendere i comportamenti sociali: la società si è spaccata in due, i buoni provax e i cattivi novax. Il ritorno alla normalità sta rimettendo le cose a posto e in qualsiasi gruppo ci siamo posti è fondamentale comprendere i meccanismi del pensiero umano e la facilità con cui siamo irretiti dal cosiddetto mainstream.
Nelle università gli studi su come influenzare la mente umana spostandone l’obbiettivo, ad esempio verso un prodotto che una ditta vuole vendere sul mercato, diventano sempre più finanziati e richiesti
C’è un meccanismo nella nostra mente, un prodotto difensivo sgraziato: “re-attivo”, e va visto con gli occhi della consapevolezza ed eliminato dalla nostra vita: lo possiamo chiamare “buonismo”, il cercare di mostrare agli altri come siamo buoni e corretti. Un meccanismo che produce danni alla nosttra e altrui vita.
Alcuni allievi mi hanno posto la stessa domanda: <ma maestro, tutto quello che lei scrive, cos’ha a che fare col Tai Chi? Io vengo a lezione per rilassarmi e imparare qualche buon esercizio per stare bene.>
Il Tai Chi si basa sul concetto taoista di:
Yi – Qi – Li
Lo Yi, la mente, comanda sul Qi, l’energia, su Li, il corpo, e quindi non può esserci miglioramento dello stato fisico senza una comprensione di come funziona la nostra psiche e, il “buonismo” è il blocco della nostra psiche che produce danni sul corpo perché è un meccanismo reattivo dell’inconscio, instillato, inserito lì da un pensare sociale, non consapevole. Potremmo dire: un tarlo nella mente.
Un esempio che si verifica ad ogni lezione lo abbiamo nell’eccessiva e controproducente re-attività muscolare che l’allievo attua quando viene testato o quando deve mettere in atto un’applicazione o che applica in uno scambio di Tui Shou con un altro allievo.
Il taoismo parla di “non azione” o di azione vuota e l’occidentale ha spesso, con la sua logica razionalista, confuso questo con il non fare nulla: l’ozio, il padre dei vizi! In realtà indica una “non re-azione”, una azione naturale al posto di ad una reazione. Per i maestri dell’Oriente l’azione naturale è quell’agire sempre in conformità con quello che accade attorno. Così, se un uccellino si posa sul palmo della sua mano, il movimento del Maestro può essere tanto sottile e delicato che l’uccellino non trova spazio per darsi la spinta con le zampette per volare via!
Se avessimo adottato questa maestria della mente durante la pandemia ci saremmo risparmiati molti conflitti umani…
La natura non è maligna, il Tao è benefico e noi possiamo affrontare tutte le situazioni rilassati nella mente e quindi anche nel corpo. Se crediamo nella malignità dell’esistenza siamo costretti ad essere buoni, ma è una reattività, è buonismo.
Noi esseri umani abbiamo due emisferi cerebrali, uno detto emisfero razionale e l’altro, irrazionale. Chi è in grado di usare entrambi armonicamente è “persone sana”.
Il voler spiegare la vita solo razionalmente, solo “scientificamente”, porta ad una guerra interiore ed esteriore con l’emisfero irrazionale e tutto ciò che esso rappresenta nel mondo.
Molte malattie hanno quarta origine.
Diffidiamo delle persone che spiegano la vita solo con la scienza e diffidiamo di noi stessi quando teniamo tutto sotto controllo.
Chi pratica un’arte come il Tai Chi e/o le discipline connesse, Qi Gong, Meditazione, deve confrontarsi con l’energia, il Qi. Anzi, sarebbe meglio dire che non c’è vera pratica senza Qi.
Nella nostra società l’ascolto, la comprensione dell’aiuto energetico nella vita è schizofrenico: tutto funziona con l’energia, ogni nostra tecnologia, eppure fatichiamo a contattare quella che ci tiene in vita. Se per me è una costante di grande beneficio continuo nella mia vita, per miliardi di persone non è nulla, non esiste, non possono sentirla e utilizzarla perché non ci hanno mai lavorato. L’ignorante è una persona che ignora e essere ignoranti fa sì che una determinata cosa non esista, la responsabilità è sempre di chi ignora e di chi tiene nell’ignoranza: la nostra attuale società.
Una carenza va compensata e, mancando il Qi, dobbiamo considerare i muscoli, la forza fisica e in effetti abbiamo le palestre piene di persone che cercano l’efficacia fisica. Durante i regimi il Qi è ai minimi termini e il motto del fascismo fu: “mente sana in corpo sano”. Per chi conosce il Qi è vero l’opposto: “Corpo sano in mente sana”.
Chi non pratica attività fisica lascia al destino la propria condizione fisica, magari camminando un po’ e avendo cura dell’alimentazione (l’energia del ci-bo sostituisce interamente il Qi). Tuttavia il vero problema dell’umanità, a livello di salute fisico mentale, e la pandemia semplicemente ci mostra questo, è la totale assenza di Qi.
Quindi energia o materia, Qi o muscoli, questa è la scelta che ognuno deve fare nella vita: è su molti livelli e uno fondamentale è quello sull’esistenza di una forza creativa, il Tao, Dio o ripiegare sul caso e la materia.
Einstein ben lo comprese con l’equazione e=mc2, cioè a sinistra dell’equazione troviamo e, l’energia e a destra m, la materia. Posso scegliere di vedere l’intera moneta oppure solamente una delle due facce. Se scelgo la materia dovrò vivere “materialmente”, se scelgo l’energia so che lavorando su questa influenzo anche l’aspetto materiale.
Le medicine sono, contrariamente a quello che si può pensare, più un aspetto energetico che materiale perché si assumono delle sostanze per migliorare le proprie condizioni di salute e si deve averne più o meno responsabilità, consapevolezza, dal prenderle con più o meno continuità, al decidere che tipo di medicine prendere: ad esempio potrei scegliere l’omeopatia o i fiori di Bach o l’agopuntura. Sono tutte “medicine”, le ultime che ho citato sono più vicine alla “verità” dell’equazione di Einstein perché sono più “energetiche”. Altre come la chemioterapia toccano solo il lato materiale restando però medicine.
Cosa è successo durante la pandemia? C’è in atto il violento tentativo di eliminare le medicine: moltissimi medici che hanno curato con ottimi successi con medicine, sono stati oscurati e derisi dai media e sospesi dagli ordini dei medici. I governi hanno impedito l’assistenza medica di base. Perché tutto questo? Per imporre i vaccini. Il vaccino non è una medicina, è una non medicina: sconfiggo la malattia eliminandola del tutto. Quasi può sembrare un’ottima cosa, ma non tiene conto “dell’intelligenza” della Natura (siamo qui sulla sinistra dell’equazione, sulla e). La malattia è un processo necessario all’evoluzione del genere umano e della singola persona: le malattie non possono essere debellate! Ci si può non ammalare, o guarire, ma se voglio eliminare una malattia, ne verrà fuori un’altra e l’HIV o lo stesso Covid e le tante varianti, ne sono esempi lampanti.
Con il vaccino le persone non devono fare nulla, nessun lavoro su se stesse, protezione continua. Questi fautori dei vaccini, che hanno dei toni da despoti nei loro continui tentativi di imposizione, vedono solo la parte destra dell’equazione di Einstein, l’aspetto materiale. Sono i costruttori di muri difensivi, muri fisici per bloccare il diverso, muri con i vaccini per bloccare le malattie, muri mentali per bloccare quello che non piace. Ma tutto ciò che blocchiamo così è semplicemente vita che vuole dialogare con noi.
I muri non funzionano mai e così i vaccini come ormai risulta chiaro per chi legge i dati della pandemia e non è corrotto dentro o fuori.
Quando qualcuno vi parla della meraviglia della scienza dei nostri giorni, mettetelo di fronte al Pont du Gard costruito dai Romani nel 17 avanti Cristo e ancora lì a mostrare la sua meraviglia.
Se comprendere come funziona ai nostri giorni, basta tornare al ponte Morandi di Genova e sentire un po’ la vergogna di vivere in questi tempi bui di mazzette e arroganza.
Ciò che resta del ponte Morandi, il 14 agosto 2018
(PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images)
Il Tai Chi della Itcca Italia pone le sue basi nella tradizione taoista: non vuole solo rifarsi alla meteà tecnica dei potenti movimenti, quindi non solo struttura, ma trae spunto dalla maestria morale e filosofica degli antichi maestri.
Verdi alla fine della sua vita supera il mortifero romanticismo arrivando ad una nuova comprensione della vita con il suo capolavoro, Il Falstaff.
Ecco gli ultimi versi che il vecchio vanesio Falstaff e gli altri protagonisti dell’opera cantano in coro:
Tutto nel mondo é burla. L’uom é nato burlone, La fede in cor gli ciurla, Gli ciurla la ragione. Tutti gabbati! Irride L’un l’altro ogni mortal. Ma ride ben chi ride La risata final.
E ben possiamo ridere della scienza del 2020 e dei suoi Falstaff.
La psiche è molto potente e la psicoanalisi è un veicolo di guarigione della mente e del corpo. L’indebolimento della mente nei nostri tempi continua senza interruzioni. Le cosiddette “intolleranze alimentari” sono sempre riconducibili ad una intolleranza nella psiche; compreso questo, c’è guarigione. Comprendo il meccanismo di ogni malattia nella psiche e guarisco, ma se la mente viene indebolita, il corpo diventa fragile, attaccabile, alla mercé di ogni malattia.
Si sentono tanti scienziati e politici inneggiare ai vaccini: bambini, vecchi, ragazzi che dovrebbero vaccinarsi. Per cosa? Contro la terribile influenza.
La natura propone l’influenza, la mente dovrebbe comprendere come mai mi è venuta l’influenza. Questo è un dialogo naturale fra me e la natura. Lo comprendo? Guarisco o se la mia mente è sana, non mi ammalo per nulla.
Se andiamo contro natura e ci vacciniamo per tutto, allora siamo in-naturali e il dialogo non può avvenire e la natura avrà necessità di tornare a occuparsi di noi con malattie anche più gravi, come spesso accade, per esempio la polmonite.
Mi viene un attacco di cuore, cosa devo fare dopo un primo intervento medico? Devo lavorare sul perché ho avuto un segnale così forte da parte della natura. Dovrò andare più in profondità nella mia psiche ed elaborare il dolore che è sicuramente bloccato dentro e che danneggia il cuore…
Per la mente sono altresì consigliate pratiche come il Qigong e il Tai Chi. Il corpo diventa uno strumento di conoscenza e il vero lavoro è sullo Yi, la mente. Ecco perché il Tai Chi ha migliaia di ricerche scientifiche che attestano la sua efficacia.
Certo è difficile trovare un buon maestro, una buona scuola, proprio perché il maestro e la scuola devono avere profondamente compreso l’importanza della mente nella vita. Molti hanno provato ad insegnare Tai Chi e Qigong con scarsi risultati proprio perché sono orientati sull’aspetto fisico strutturale dell’arte e non raggiungeranno mai la maestria.
La psicoanalisi è costosa, ma avere conoscenze di come funziona la nostra mente sarebbe importante già nelle scuole dell’obbligo e anche conoscenze di Tai Chi e Qigong sarebbero facilmente fruibili. Il problema è l’assoluta minore spesa sanitaria che sarebbe fortemente contrastata da politici e scienziati coinvolti con big pharma.
L’ultimo consiglio: la Mente ha bisogno dello Spirito. Senza Spirito si perde ogni lucidità, come ben dimostra il momento che stiamo vivendo.
Intervista a Bernard-Henrì Lévi dall’inserto settimanale de La Repubblica
Giù la maschera Covid-19
Parigi. “Sarebbe stato un bello scatto, vero?”. Bernard-Henri Lévy scherza con il fotografo dopo che un uccellino si è posato per qualche secondo sulla sua gamba.
Seduto nel giardino di un albergo vicino agli Champs-Elysées, Lévy trasmette una sensazione di controllo assoluto della sua immagine, mantiene una certa distanza anche se poi ci tiene ad avvicinarsi per stringere la mano, onorando “quel gesto di fraternità che fa parte della nostra civiltà”. Non c’è bisogno di un test sierologico per sapere che il filosofo e giornalista è immunizzato dal Covid, o almeno dalla psicosi che ha accompagnato il virus.
“Sono stato raggelato dall’epidemia di paura” dice Bhl, 71 anni, ricordando i suoi articoli pubblicati da marzo su Stampa e Repubblica per allertare contro quello che vedeva come il rischio di una straordinaria sottomissione collettiva, un eccessivo potere medico, l’avvento di un nuovo igienismo. Se la missione di un intellettuale è anche scuotere le coscienze, aprire il dibattito, Lévy ci è riuscito. Il suo ultimo pamphlet, Il virus che rende folli (La Nave di Tesco), è già un bestseller Oltralpe e farà discutere anche in Italia. Abituato a fare incursioni nelle grandi tragedie umanitarie, per raccontare l’ultima crisi internazionale non ha avuto bisogno di muoversi dal suo appartamento parigino. Gli è bastato accendere la televisione, ascoltare i dibattiti durante il lockdown sulla sacralizzazione della vita e le utopie del mondo post-Covid, mentre secondo lui pochi riflettevano sul costo di “un coma autoinflitto alla quasi totalità del pianeta, trasformatosi nel laboratorio di un’esperienza politica radicale”.
Ai nostri giorni tutto deve essere dimostrato con il cosiddetto “approccio scientifico”: quanto di più falso e la recente”pandemia” ha dato, per fortuna, un duro colpo alla verità scientifica, gli scienziati scientifici sono impazziti, quelli saggi no.
Si cerca di far approvare tecniche millenarie come la meditazione con sperimentazioni e uso di apparecchi che “giustificano” la loro validità e possibilità di esistenza. È tutto falso, illusorio è come voler dimostrare l’amore con uno strumento!
A noi, come associazione di Tai Chi, Qigong, Meditazione, non interessa questo “miraggio delle scienza”, ci basta constatare che i nostri insegnanti e allievi praticano con gioia e apprezzano quanto viene offerto loro. Sì, spesso chiediamo come stanno, se il Tai Chi giova loro, ma più per il nostro ego che ha sempre bisogno di gratificazione. L’insegnante anziano, il maestro, è al di là di tutto ciò, insegna con amore, gli basta questo per sapere che è la “giusta Via”, che è Tao, Tai Chi.
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