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La psiche e il vaccino

Emerge, sempre più evidente, che i vaccini hanno, dopo un po’ di tempo, un effetto negativo, cioè, il vaccinato si ammala più facilmente rispetto a chi non si è vaccinato. Lo continuiamo a vedere attorno a noi: i vaccinati si infettano anche più di una volta.

Il perché è semplice: la mente, e ne ho abbondantemente parlato negli anni.

La malattia parte sempre dalla mente e quando ci si vaccina la mente si sente protetta e per questo, il vaccino ha la possibilità di funzionare per un certo lasso di tempo. Avviene però un meccanismo inconscio – la legge dello Yin-Yang – : per proteggermi ho bisogno di un agente esterno, il vaccino e quindi io, persona, sono debole e senza vaccino mi ammalo. Ecco la necessità di fare altre dosi per rinforzare la difesa innaturale, ma altre dosi reinforzano nella mente inconscia la fragilità umana: sono un essere debole e malaticcio di fronte al terribile virus. È una catena senza fine.

Il meccanismo naturalmente lavora sulle persone con diverse gradualità e funziona anche sui non vaccinati, ma in maniera contraria: c’è il timore di essere alla mercé del virus, soprattutto perché tutto il mondo, in preda ad isteria collettiva, corre ciecamente verso il dio vaccino, ma a livello inconscio vi è, col tempo, un rafforzamento del sistema immunitario perché si constata che, in effetti, si ha tutte le possibilità di non ammalarsi o al limite ci si ammala e si guarisce in poco tempo grazie alla potenza dell’organismo umano e della propria mente.

Il tempo è il fattore chiave: il vaccinato odia il tempo che scorre perché dovrà vaccinarsi costantemente, il non vaccinato si accorge che più il tempo passa e più potente è la sua scelta.

La psiche umana è stata studiata da grandi pensatori del passato, ma il materialismo storico e il consumismo capitalistico ha cancellato dalla faccia della terra ogni conoscenza di come in realtà funzioniamo.

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