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Salute

La responsabilità di chi si ammala

C’è molta confusione sul significato di malattia e contagio.
Si crede che il contagio sia inevitabile, ma come vediamo c’è chi si ammala e chi no.
Anche su questo c’è confusione: si crede che il caso porti la malattia, ma non è mai così.
La verità è che chi si ammala ha predisposto in sé le condizioni per ammalarsi. Poi ci sono quelli che guariscono e quelli che non guariscono e anche questo non è un caso. La salute è frutto di varie condizioni di stabilità, di comprensione, di accettazione della vita .

Non ci si deve colpevolizzare se ci si ammala – i sensi di colpa fanno ammalare -, fa parte del processo necessario ad apprendere; è un periodo, quello del malato, in cui si può fare un lavoro interiore, si può arrivare ad una consapevolezza più alta, ma è importante capire che, se si è ammalati c’è qualcosa da correggere. Quanti lo capiscono e cercano di farlo? E quanti comprendono che la malattia è un attacco a se stessi e agli altri?

Il problema è che si accusano le persone asintomatiche o sane invece di prendersi la responsabilità della malattia. Ci sono, ad esempio, dei folli che accusano i bambini di essere portatori sani di malattie. Follia appunto, i bambini sono sani, siamo noi adulti gli in-sani che abbiamo perso la “strada”.

A volte poi ci sembra che la vita sia ingiusta, i “buoni” muoiono mentre i “cattivi” restano. Non possiamo sapere come funziona, una persona magari ci lascia perché ha compiuto quello che era venuta a fare qui sulla terra, un’altra non muore perché ancora deve comprendere come funziona la vita. Ho visto persone morire solo per “attaccare” figli o famigliari, per lasciarli pieni di angoscia e vendicarsi di loro…

Esistono poi molte persone che non si “permettono” di essere malate, sensi di colpa, lavoro. Dovranno poi affrontare il problema e potrebbe essere una scossa molto violenta perché la malattia, ad un certo livello, è uno sfogo.

Nel taoismo i livelli sono tre: chi non si ammala mai e poi può improvvisamente crollare, chi si ammala spesso e chi non si ammala più.

Utilizziamo la malattia a fin di bene, per la nostra evoluzione. Ogni dolore, malattia esige uno stop e un lavoro di consapevolezza. Stiamo seguendo la nostra strada? Abbiamo rancori non risolti? Siamo in equilibrio nella nostra vita? Yin e Yang? Dormiamo e meditiamo e facciamo Tai Chi o altro di simile abbastanza?

Un cavallo guaritore

5 risposte su “La responsabilità di chi si ammala”

Articolo stupendo, mi ha aperto la mente ,lo condivido pienamente. Grazie.
Chiedo se potrei ricevere le vostre news letter anche per saperne di più del Tai chi.
Grazie ancora !
Cinzia

Tenendo fermo le sacrosante e importanti cose che ho letto, cerco sempre di ricordarmi che se la nostra vita ha un senso, questo comunque non risiede certo in se stessa e nel suo prolungamento.
Penso che attraversiamo tutti questa vita, relativamente al nostro essere essenzialmente eterni, con la rapidità con cui, in certe notti vediamo il cielo attraversato da meteore. Alcune passano velocissime, altre sembrano più lente, alcune attraversano tutto il cielo, altre sembrano spegnersi sul nascere, alcune scorrono fioche e regolari, altre sembrano esplodere in un breve ma potente bagliore.
Poi rientriamo in casa ammirati.
Abbiamo visto molte meteore, che ci hanno fatto percepire l’insondabile immensità che ci circonda.

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