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Nuove dittature

Questa crisi mondiale mette in luce sempre più la carenza del pensiero dell’umanità. La facilità con cui si è arrivati ad uno “stato di polizia” è impressionante.

Un tempo esisteva una differenza che sembrava abissale fra i partiti politici, fra destra, centro e sinistra. Ora questa differenza è scomparsa, praticamente si litiga sulle poltrone, il potere si spartisce fra amici e amici di amici, i risultati politici sono gli stessi, potere e danaro da governare.
I cittadini veicolati come meglio conviene e come più piace, in combutta con poteri economici sempre più forti e scaltri nella loro inumanità.


Viene voglia di gridare: cittadini svegliatevi, ma non si può, appena si pone qualche dubbio sulla necessità di questo stato di polizia, immancabilmente l’odio dei più si cala con giudizio perentorio e implacabile: untore!
E non vale argomentazione, non serve fare comprendere che forse la malattia non sappiamo proprio cosa significa; perché viene; come viene sfruttata; no, l’untore è quel criminale che va arrestato in casa sua e denunciato. Sono persino stato minacciato di denuncia penale perché esprimevo i miei dubbi. “Tu sei da denuncia penale perché metti tutti in pericolo con quello che scrivi!”

Ecco il nuovo fascismo, non più rozzo come allora, moderno, usa internet o la tv per fare sapere l’ultimo decreto emanato sempre più illiberale e repressivo e minaccioso. Il dramma è che un tempo c’era la speranza che poi un giorno si sarebbe andati a votare e forse qualcosa sarebbe cambiato, ora no, voti a sinistra, voti a destra, non c’è differenza alcuna. Conte, PD e 5 stelle al governo? Fontana e destra alla regione Lombardia? 50 sfumature di grigio politico.

6 risposte su “Nuove dittature”

Sono pienamente d’accordo,
Ho ricevuto la stessa disapprovazione e minacce per non essere schierato con questa cieca follia collettiva.
Antonio

Hegel diceva che la la storia sociale era ‘segnata’ dal conflitto servo-padrone. Ma ora, nell’età della tecnica, dove tutti gli uomini gli uomini sono al servizio delle macchine, dove la politica è subordinata all’economia e l’economia guarda alla tecnica come unico riferimento che garantisca sviluppo quindi ‘mercsto’, non esistono più servi e padroni ma tutti siamo consegnati ad un meccanismo cieco che non ha più in vista l’uomo come fine (come auspicava Kant: “l’uomo deve essrre sempre considerato in fine e mai in mezzo) ma il suo stesso autopotenziamento.
Il Mondo della Tecnica non è nessuno, è la somma della massima razionalità umana che ormai prescinde, nel suo funzionamento, da ogni specifica paternità umana. Essendo prodotto artificiale ma con un potenziale infinito di autosviluppo, non è controllabile nemmeno dalle menti più geniali, in quanto ognuna è competente solo di un’ area di competenza tropo specifica.
Il Golem ha preso forma e si muove motu proprio. E l’uomo, al suo servizio, può rivelarsi l’elemento difettoso, com’è successo ora con la pandemia. Per cui va messo in quarantena, spesonalizzsto, isolato dalla natura che è incontrollabile, e reso il più possibile simile agli apparati meccanici utili al suo corretto funzionamento.

Scusate i molti refusi. Dovevo rileggere. In particolare Kant diceva “L’uomo va sempre considerato come un fine e mai come un mezzo”.

Mio padre – del 1900 – che odiava le armi e le guerre ed a rischio della sua vita, si rifiutava di sparare – durante l’occupazione Nazzi-Fascista a Milano decise che doveva fare qualcosa la riteneva la guerra sua si alleò con un gruppo per combattere, arrestato si fece 30 giorni di S. Vittore e quindi deportato in un Campo a Wesseling , Nord della Germania per circa due anni, il governo non gli riconobbe neppure la pensione di guerra, ogni uno tragga la sua morale…
.

Ma l’arma più potente dei governi è quella della propaganda, dell’ideologia.
Bisogna convincere i giovani e le loro famiglie che, sebbene possano morire, perdere braccia o gambe, o diventare ciechi, quel che fanno è per il bene comune, per una nobile causa, per la democrazia, la libertà, per Dio, per la Patria.
I Crociati del Medio Evo combattevano per Cristo.
Le truppe d’assalto naziste avevano la scritta “Gott mit uns”, Dio è con noi, sul cinturone.
Oggi, se si chiede ai giovani americani perchè vogliono andare in Iraq, loro risponderanno: “Devo qualcosa alla mia Patria”.
Dio, la libertà, la democrazia, la Patria.
Tutti esempi di quel che il grande romanziere Kurt Vonnegut chiama “granfaloons”: vuote astrazioni, senza significato, che hanno poco a che fare con gli esseri umani.
L’idea che dobbiamo qualcosa alla nostra patria risale a Platone, che mette in bocca a Socrate l’idea che il cittadino abbia un obbligo verso lo Stato, e che lo Stato sia da riverire più della madre e del padre.
Egli dice: ”In guerra, e in tribunale, e in ogni luogo, devi fare qualsiasi cosa il tuo stato e la tua Patria ti dicano di fare, oppure devi persuaderli che i loro ordini sono ingiusti”.
Non c’è uguaglianza qui: i cittadini possano usare la persuasione, non di più.
Lo Stato può usare la forza.

Hegel diceva che la la storia sociale era ‘segnata’ dal conflitto servo-padrone. Ma ora, nell’età della tecnica, dove tutti gli uomini gli uomini sono al servizio delle macchine, dove la politica è subordinata all’economia e l’economia guarda alla tecnica come unico riferimento che garantisca sviluppo quindi ‘mercsto’, non esistono più servi e padroni ma tutti siamo consegnati ad un meccanismo cieco che non ha più in vista l’uomo come fine (come auspicava Kant: “l’uomo deve essrre sempre considerato in fine e mai in mezzo) ma il suo stesso autopotenziamento.
Il Mondo della Tecnica non è nessuno, è la somma della massima razionalità umana che ormai prescinde, nel suo funzionamento, da ogni specifica paternità umana. Essendo prodotto artificiale ma con un potenziale infinito di autosviluppo, non è controllabile nemmeno dalle menti più geniali, in quanto ognuna è competente solo di un’ area di competenza tropo specifica.
Il Golem ha preso forma e si muove motu proprio. E l’uomo, al suo servizio, può rivelarsi l’elemento difettoso, com’è successo ora con la pandemia. Per cui va messo in quarantena, spesonalizzsto, isolato dalla natura che è incontrollabile, e reso il più possibile simile agli apparati meccanici utili al suo corretto funzionamento.

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