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Nuove dittature

Questa crisi mondiale mette in luce sempre più la carenza del pensiero dell’umanità. La facilità con cui si è arrivati ad uno “stato di polizia” è impressionante.

Un tempo esisteva una differenza che sembrava abissale fra i partiti politici, fra destra, centro e sinistra. Ora questa differenza è scomparsa, praticamente si litiga sulle poltrone, il potere si spartisce fra amici e amici di amici, i risultati politici sono gli stessi, potere e danaro da governare.
I cittadini veicolati come meglio conviene e come più piace, in combutta con poteri economici sempre più forti e scaltri nella loro inumanità.


Viene voglia di gridare: cittadini svegliatevi, ma non si può, appena si pone qualche dubbio sulla necessità di questo stato di polizia, immancabilmente l’odio dei più si cala con giudizio perentorio e implacabile: untore!
E non vale argomentazione, non serve fare comprendere che forse la malattia non sappiamo proprio cosa significa; perché viene; come viene sfruttata; no, l’untore è quel criminale che va arrestato in casa sua e denunciato. Sono persino stato minacciato di denuncia penale perché esprimevo i miei dubbi. “Tu sei da denuncia penale perché metti tutti in pericolo con quello che scrivi!”

Ecco il nuovo fascismo, non più rozzo come allora, moderno, usa internet o la tv per fare sapere l’ultimo decreto emanato sempre più illiberale e repressivo e minaccioso. Il dramma è che un tempo c’era la speranza che poi un giorno si sarebbe andati a votare e forse qualcosa sarebbe cambiato, ora no, voti a sinistra, voti a destra, non c’è differenza alcuna. Conte, PD e 5 stelle al governo? Fontana e destra alla regione Lombardia? 50 sfumature di grigio politico.