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Salute Tao

Le sponde, gli ospedali

Ho scritto spesso della diatriba che ci fu millenni addietro fra confuciani e taoisti sulla necessità o meno di poter canalizzare i fiumi. I taoisti, legati alla “Via naturale”, mettevano in guardia sul fatto che se il letto di un fiume è largo e vediamo la sua acqua occuparne solo un tratto centrale, non è possibile costruire nel letto, apparentemente a disposizione, perché prima o poi la portata d’acqua cambierà e spazzerà tutto. Ciò lo abbiamo visto anche in anni recenti in Italia ed in particolare a Genova.

La stessa cosa avviene adesso con gli ospedali, non bastano, il fiume è in piena, il virus, come l’acqua colpisce e noi abbiamo tagliato ogni risorsa, sia economica che intellettuale, sulla salute e non riusciamo a contenere la portata d’acqua del virus.

Il problema è sempre lo stesso: i confuciani ragionano così perché vedono l’interesse subito, monetizzano, sono egoisti; i taoisti invece sono legati al grande disegno e hanno a cuore l’interesse di tutti.

E poi… perché non usare tutto quel sotto-strato di “tecniche del benessere” completamente ignorate dalla sanità occidentale che, pare, in Cina, abbiamo dato grande contribuito al recupero di tante persone: Shiatsu, Tai Chi, Qigong, Meditazione e altro?